Il mercato del lavoro e stranieri in Italia e in Puglia
Negli ultimi decenni l’Italia è passata da terra di emigrazione a Paese di approdo. La presenza straniera è oggi parte strutturale del mercato del lavoro, con un ruolo essenziale in settori come agricoltura, edilizia, logistica e servizi alla persona, e un progressivo ingresso in mansioni tecniche e manifatturiere. In Puglia, regione di frontiera nel Mediterraneo, la domanda di manodopera straniera è determinante per la tenuta di interi comparti, pur dentro criticità note (sfruttamento, barriere linguistiche, mismatch di competenze).
Che cos’è questa ricerca
LABOUR INT III è un progetto finanziato dall’Unione Europea alla sua terza annualità. Smile Puglia – Fondazione Archivio Storico Rita Maierotti ha elaborato un progetto di ricerca che analizza dati nazionali e regionali e raccoglie evidenze qualitative da imprese e terzo settore. L’obiettivo: leggere domanda/offerta di lavoro e individuare percorsi formativi efficaci, orientati all’inserimento e alla qualità dell’occupazione.
Metodologia in breve
Approccio quali-quantitativo: integrazione di fonti statistiche ufficiali (Istat, Inps, Inail, Unioncamere – Excelsior, Ministeri) con interviste a rappresentanti datoriali e focus group con associazioni dell’accoglienza. L’analisi compara Italia e Puglia per evidenziare divergenze e priorità d’intervento.
Cosa emerge (highlights)
- Domanda di personale immigrato in Puglia: incidenza media del 16,2% sulle entrate programmate; picchi per operai specializzati (21,5%) e professioni non qualificate (20,8%); valori rilevanti anche per conducenti/conduttori impianti (15,9%) e addetti al commercio/servizi (15,8%).
- Competenze più richieste dalle imprese: flessibilità/adattamento, lavoro in gruppo, attitudine al risparmio energetico, autonomia e problem solving; in crescita la domanda di competenze interculturali.
- Criticità ricorrenti: sovra-qualificazione e segmentazione occupazionale dei lavoratori non Ue; difficoltà di riconoscimento dei titoli/skill; deficit di sistemi strutturati per reclutamento e valorizzazione delle competenze.
- Cosa funziona: percorsi coordinati che partono dalla mappatura dei fabbisogni aziendali, valutano le competenze in ingresso e offrono formazione mirata (lingua per il lavoro, sicurezza, addestramento tecnico on-the-job). Risultato: inserimenti più stabili e maggiore soddisfazione di imprese e lavoratori.
Dalla ricerca all’azione (il modello Smile Puglia)
La ricerca alimenta tre linee di politiche attive rivolte ai beneficiari:
- Formazione professionalizzante; 2) Formazione con tirocini extracurriculari; 3) Formazione per la creazione d’impresa (anche in forma cooperativa). I corsi attivati includono esecuzione/riattamento capi di abbigliamento, operazioni di magazzino e creazione di una cooperativa, con durate fino a 140 ore per i percorsi professionalizzanti e 80 ore per l’imprenditorialità.
Perché è importante
L’integrazione passa da accoglienza, tutela sanitaria e soprattutto lavoro di qualità. Con Amif (Asylum, migration and integration fund) l’Europa investe per trasformare l’emergenza in politica strutturale: fotografare i flussi, leggere i fabbisogni e progettare formazione mirata significa creare mobilità sociale e competitività per i territori.
Cosa troverai in questa pagina
Presentazioni di sintesi per una lettura rapida dei risultati e delle raccomandazioni operative.
Report completo (edizione italiana e inglese) con dati, analisi settoriali, interviste e focus group.
Scarica i materiali
- 📄 Report (ITA) — Labour Int III. Mercato del lavoro e stranieri in Italia e in Puglia → Scarica PDF – ITA
- 📄 Report (ENG) — Labour Int III. Labour market and migrants in Italy and Apulia → Download PDF – ENG
- 🖥️ Presentazione sintetica – Imprese → Scarica PDF
- 🖥️ Presentazione sintetica – Terzo settore → Scarica PDF
